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No Woman No Cry

NoWoman

Mostra fotografica nell’ambito della XX Giornata del Contemporaneo  

No Woman No Cry

di Valentina Piccinni e Jean-Marc Caimi
A cura di Fernanda Prado Verčič
In collaborazione con Kranj Foto Fest

La 20esima Giornata del Contemporaneo, organizzata dall’associazione AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) con il supporto del Ministero della Cultura, avrà luogo in Italia sabato 12 ottobre 2024. Grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l’arte contemporanea italiana verrà sostenuta anche attraverso la rete istituzionale all’estero, nei giorni tra il 6 e il 12 ottobre 2024.

La tematica di questa edizione sarà l’accessibilità, nella sua accezione più ampia, riflettendo sull’inaccessibilità della libertà intesa come diritto inalienabile, insieme a tutti gli strumenti che possono portare a maggiore possibilità ed emancipazione.

L’Istituto ha il piacere di invitarvi alla mostra intitolata “No Woman No Cry” presentata dalla curatrice Fernanda Prado Verčič che vede protagonista un progetto fotografico di Valentina Piccinni e Jean-Marc Caimi, precedentemente ospitata al Kranj Foto Fest. Le opere vedono come protagoniste donne ucraine fuggite dopo l’inizio del conflitto e le cui storie vengono raccontate attraverso immagini, oggetti e testimonianze. La mostra organizzata in collaborazione con Kranj Foto Fest si svolgerà presso l’Istituto Italiano di Cultura a Lubiana e verrà inaugurata martedì 8 ottobre 2024 alle ore 18:00.

 

“Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, nel febbraio 2022, i bombardamenti e gli attacchi dei droni sulle città principali hanno generato un esodo simile a quello della catastrofica Seconda Guerra Mondiale. Gli uomini si sono arruolati, mentre le donne e i bambini sono fuggiti verso gli stati vicini, affrontando separazione e stravolgimento. Documentando questo processo da un rifugio a Przemysl, Polonia, il nostro progetto integra ritratti e effetti personali – un passaporto, una Bibbia, giocattoli – che simboleggiano forza e identità nel caos. Il testo affiancato, derivato da interviste, fornisce narrative in prima persona. Quest’approccio umanizza l’esodo, va oltre la rappresentazione di massa e promuove le storie individuali e la resilienza. Questo lavoro è parte di un progetto a lungo termine tutt’ora in corso in Ucraina, iniziato nel 2014.”
Valentina Piccinni & Jean-Marc Caimi

  • Organizzato da: KranjFotoFest.org
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura in Slovenia