Nell’ambito del programma espositivo di BIO – 25a Biennale di Design di Lubiana, l’Accademia Abadir, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura in Slovenia, presenta il progetto Migra-n-ti. Esperimenti pratici e simbolici nel design, curato da Domitilla Dardi.
La questione delle migrazioni è una delle più complesse della nostra storia presente. La Sicilia è zona di frontiera che vive quotidianamente l’emergenza di folle di migranti che arrivano sulle coste, primo approdo nel “nuovo” mondo.
Abadir è una scuola di design che ha sede in Sicilia, a Catania, a pochi chilometri da dove si svolgono gli sbarchi. Nel 2017 l’intera scuola, docenti e studenti, ha dunque scelto di interrogarsi su cosa sia il fenomeno delle migrazioni.
La premessa è stata quella di un lavoro a largo raggio di raccolta dati su ciò che il design ha realizzato sul tema: da un lato una speculazione intellettuale rivolta al pubblico occidentale, dove il design propone opere simboliche come azioni di denuncia; dall’altro la realizzazione di oggetti pratici dedicati ai profughi, spesso strumenti tecnici asettici e impersonali, tuttavia privi di considerazione del fattore psico-emotivo.
Molti i quesiti che si aprono: è possibile far dialogare pratico e simbolico? Quale distanza esiste tra il dato rilevato e l’informazione diffusa? Come vivono i Siciliani questo fenomeno?
La mostra, realizzata in partnership con DiSé Italia, presenta le ricerche condotte dagli studenti attraverso cinque contributi: Welc(h)ome, Corso di Architettura degli Interni con Vincenzo Castellana; In limbo, Corso di Design 2 con Francesco Librizzi; Welcome, Corso di Design 3 con Francesca Lanzavecchia; Morfologia dell’Irrinunciabile, Corso di Exhibition Design con Giuseppe Pulvirenti; Dal linguaggio al progetto. Gli uomini si muovono, Corso di Metodologia Progettuale della Comunicazione Visiva con Aldo Presta.