La tempesta di William Shakespeare è lo spettacolo inaugurale del festival Borštnikovo srečanje.
La traduzione e l’adattamento del testo shakespeariano sono di Alessandro Serra, autore di un teatro materico e ancestrale, che cura, oltre alla regia, anche scene, luci, suoni e costumi.
Lo spettacolo teatrale è una riproduzione dell’ultima grande opera di Shakespeare rappresentata per la prima volta nel 1611 a Whitehall Palace a Londra e appartenente al gruppo dei romances. Composta da cinque atti, la storia si svolge nell’arco di poche ore e inizia, appunto, con una tempesta e il naufragio di una nave su un’isola incantata.
Serra scrive nelle sue note «Nella tempesta il sovrannaturale si inchina al servizio dell’uomo, Prospero è del tutto privo di trascendenza, eppure con la sua rozza magia imprigiona gli spiriti della natura, scatena la tempesta, e resuscita i morti. Ma sarà Ariel, uno spirito dell’aria, ad insegnargli la forza della compassione, e del perdono. […]. Il fatto che Prospero rinunci alla vendetta proprio quando i suoi nemici sono distesi ai suoi piedi, ecco questo è il suo vero innalzamento spirituale, il sovrannaturale arriva quando Prospero vi rinuncia, rinuncia a usarlo come arma. Ma il potere supremo, pare dirci Shakespeare, è il potere del Teatro. La tempesta è un inno al teatro fatto con il teatro la cui forza magica risiede proprio in questa possibilità unica e irripetibile di accedere a dimensioni metafisiche attraverso la cialtroneria di una compagnia di comici che calpestano quattro assi di legno, con pochi oggetti e un mucchietto di costumi rattoppati.».
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