Proiezione cinematografica: FUOCOAMMARE
di G. Rosi, 2016.
Info: www.kinodvor.org/spored/fuocoammare-102668/
Film documentario con lo sguardo proiettato sull’attualità ma non privo del fascino di un’opera corale, Fuocoammare racconta Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino che va a scuola, ama tirare sassi con la fionda che si è
costruito e andare a caccia di uccelli. Preferisce giocare sulla terraferma anche se tutto, attorno a lui, parla di mare e di quelle migliaia di donne, uomini e bambini che quel mare, negli ultimi vent’anni, hanno cercato di attraversarlo alla ricerca di una vita degna di questo nome trovandovi spesso, troppo spesso, la morte.
Per comprendere appieno questo film bisogna liberarsi dal forte condizionamento psicologico dato dal format dell’inchiesta giornalistica che si traduce (e traduce quegli eventi) in immagini scioccanti o in interviste finalizzate a obiettivi non di rado politici e comunque in grado di attrarre morbosamente il pubblico. Stare da una parte o dall’altra non è né la base né lo scopo della narrazione costruita da Gianfranco Rosi. Egli, come il Salgado del Sale della terra di Wim Wenders, si allontana in maniera netta dal cosiddetto documentario mordi e fuggi che vede la troupe giungere sul luogo, pretendere di capire in fretta o comunque di mettere in ordine i propri pregiudizi e ripartire quando pensa di avere abbastanza materiale. Il regista è rimasto per un anno a Lampedusa entrando così realmente nei ritmi di un microcosmo a cui voleva rendere una testimonianza assolutamente onesta – e difficile da digerire.
Orso d’oro al Festival di Berlino 2016.
Candidato a miglior film per il David di Donatello 2016